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DSC02850 DSC02849 DSC02848 DSC02847 DSC02846Petite-Rivière, 23 Gennaio 2017

Riso e olio per cucinare. Può sembrare perfino banale o una storia già sentita, perché si tratta di un intervento analogo a quello organizzato nel 2012, quando il problema non fu, come ora, una inondazione, ma undici mesi di siccità, e la conseguente perdita dei raccolti. Anche adesso, dopo il passaggio del ciclone Matthew, è la scarsità di cibo a mettere in difficoltà la gente di Tirivyè.

Il nostro vecchio magazzino se l’è portato via Matthew, insieme al muro di cinta della chiesa. Così la sala parrocchiale si è trasformata in deposito. Un’aula piuttosto ampia, ma che sembra piccola, per i sacchi e le scatole che vi stiamo scaricando da diversi giorni. Numeri consistenti, perché la quantità acquistata possa essere sufficiente per dare la possibilità ad ogni famiglia di ricevere qualche cosa.

1.603 sacchi di riso da 25 Kg ciascuno, per un totale di 40.075 Kg di riso!

365 scatole contenenti 8 flaconi da 1/2 gallone di olio ciascuno, per un totale di 1.460 galloni (= 5.518,80 litri di olio)!

Invitando per gruppi le famiglie che abitano in una stessa zona, secondo un calendario ben ordinato, i membri del comitato Caritas parrocchiale provvedono alla distribuzione. Non si tratta di un regalo completamente gratuito. Riso e olio vengono venduti a prezzo scontato (circa metà del prezzo di acquisto al mercato). Un sostegno rispettoso, non semplice assistenza. Ogni famiglia può acquistare una quantità definita, proporzionata al numero di membri che la compongono. Una limitazione tale da permettere a tutti di ricevere ciò che serve e per impedire eventuali tentativi di commercio (rivendendo a prezzo pieno quello che viene acquistato a metà prezzo).

Questo è ciò che siamo riusciti a fare, con gli aiuti che abbiamo ricevuto fino ad ora. Grazie a tutti! Lo ripeto ancora, riportando le parole che la gente dice quando viene a prendere riso e olio: grazie a tutti!

Fra poco comincerà il lavoro di preparazione dei campi, per la semina. Inutile dirlo, il prossimo raccolto è ancora lontano. Riproporre altre volte questa attività di sostegno sarà di grande sollievo… se qualche aiuto continuerà ad arrivare, così da permetterci di acquistare e vendere a prezzo accessibile dell’altro riso.

don Giuseppe Grassini

Un saluto a tutti da Tirivyè!

Ecco un aggiornamento sulla costruzione della nostra scuola.

Stiamo incontrando tante difficoltà.

Il prezzo dei materiali edili è alto, visto che ad Haiti non si produce niente e tutto deve essere importato, con costi di trasporto elevati dovuti al fatto di essere su un’isola. Chiodi, ferro e cemento da Santo Domingo, legname da Stati Uniti e Brasile. Utensili cinesi o indiani…

Come potete immaginare, dopo l’esperienza del terremoto, è necessario costruire cercando di realizzare strutture solide. Per questo, stiamo usando molto ferro per dare forza al cemento armato.

Nei mesi scorsi abbiamo dovuto affrontare l’emergenza siccità, che ha fatto perdere i raccolti di un intero anno. Si può capire come sia difficile organizzare lavori se non c’è da mangiare a sufficienza.

Qualche settimana fa, siamo passati all’estremo opposto. Il ciclone Isaac, di cui forse avete avuto notizia in Italia, ha fatto danni anche dalle nostre parti. Le strade, già parecchio dissestate, nel periodo della siccità sono tanto polverose, ora, al contrario, sono piene di fango. Quando si guida o si cammina, sembra di pattinare sul ghiaccio, tanto è viscido e appiccicoso il fango che si attacca ai pneumatici e alle scarpe. Così ieri il camion che ci consegna la sabbia è finito fuori strada e oggi quello che porta le pietre si è impantanato e ci sono volute parecchie ore per farlo ripartire.

Comunque, non ci scoraggiamo! La gente è davvero contenta di vedere i progressi nella costruzione. Per ora, quello che riusciamo a fare con le risorse che abbiamo, sono quattro aule, ciascuna delle quali misura 7 metri in lunghezza e 7 metri in larghezza. L’ingresso è costituito da un portico largo 2 metri.

Le nuove aule sono urgenti perché la scuola sta già funzionando bene e, con l’inizio del nuovo anno scolastico, sono aumentate le iscrizioni. Abbiamo dovuto aggiungere nuovi insegnanti. Una delle classi fa lezione in chiesa, perché non abbiamo altri spazi disponibili.

Cercherò di inviare qualche foto, così che possiate verificare l’avanzamento dei lavori. Spero di potervi annunciare al più presto il completamento di queste prime quattro aule.

Grazie per gli aiuti che ci hanno permesso di arrivare fino a qui!

Possiamo continuare ancora insieme?

Don Giuseppe

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Ciao Tiziana! Buon anno anche a te, a tutta la famiglia e al Comitato!

Non sono riuscito a comunicare con voi nei giorni di Natale perché sono stato molto preso: St Gerard è una nuova parrocchia e così non è stato facile organizzare le celebrazioni di Natale, ma tutto è andato bene ed è stato bello!

Sono impressionato dalle attività che avete svolto e dalla generosità della risposta della gente nonostante i tempi di crisi: davvero la Provvidenza all’opera! Ancora una volta un grande grazie!

Riguardo agli studenti in Zambia, ho già potuto provvedere a tutti coloro che sono ritornati a scuola nel primo trimestre del nuovo anno scolastico, iniziato da pochi giorni. Come potete immaginare, c’erano ancora abbastanza soldi sul conto in Zambia, inviati lo scorso anno. Rimane anche una cifra sufficiente per gli studenti nei colleges tecnici, che ritorneranno a scuola nelle prossime settimane. Così, penso possiamo aspettare qualche tempo prima di mandare altri soldi in Zambia. Probabilmente serviranno all’inizio del secondo trimestre. Vi farò sapere.

Qui ad Haiti il progetto della scuola procede. Stiamo per concludere le trattative per l’acquisto di un terreno dove costruire. Abbiamo cercato un’area piuttosto grande, in previsione di futuri sviluppi per la scuola e per le altre strutture della parrocchia. Il costo di tutta l’area si aggira attorno ai 15,000 €. Stiamo ancora negoziando il prezzo con i diversi proprietari dei terreni perché, se riusciamo ad ottenere qualche sconto, possiamo utilizzare i soldi risparmiati per iniziare la costruzione.
A questo proposito, una previsione di massima per il primo lotto (circa 12 aule) si aggira attorno ai 100,000 €. Una grossa cifra ma, di questi tempi, costruire ad Haiti costa molto e, potete facilmente comprendere che, dopo quello che è successo due anni fa, è bene rispettare le norme antisismiche e prevedere delle costruzioni sicure.

Se siete d’accordo, vi chiederei di inviare, appena possibile, una parte dei soldi già a disposizione. Servirebbero i 15,000 € per finalizzare l’acquisto del terreno.

Per la costruzione, appena sarà pronto il progetto, farò conoscere i preventivi.

Verrò in Italia dopo Pasqua, per due o tre settimane. Vi farò sapere appena ho date più precise.

Ancora grazie di tutto! Ricambio il caloroso abbraccio!

Don Giuseppe

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Ciao Tiziana!
Un saluto a tutti e un augurio perché la serata del 1 ottobre sia davvero un momento di gioia e di condivisione serena.
Sto iniziando a conoscere Tirivyè, la mia nuova parrocchia ad Haiti. Una zona proprio poverissima: sembra incredibile che la gente possa vivere da queste parti in tali condizioni. La parrocchia cerca di dare una mano, come può, per alleviare i problemi della gente. Per esempio, anche nelle zone più lontane, organizza alcune scuole per dare la possibilità a tanti bambini di avere un po’ di istruzione, visto che la situazione generale ad Haiti è ancora disastrosa e lo stato non riesce a far fronte nemmeno ai bisogni più urgenti. Purtroppo, le strutture di queste scuole parrocchiali sono proprio fatiscenti e mancano anche delle attrezzature più semplici.

C’è poi un dispensario parrocchiale che costituisce l’unica forma di aiuto sanitario per una vasta zona, lontana dall’ospedale pubblico. Anche il dispensario è proprio al limite della sopravvivenza.

Già così, non si sa da che parte cominciare! Però la gente che ho incontrato qui è semplice e disponibile: non si tira indietro quando deve fare la sua parte.

So che non mancherà il sostegno generoso di molti, e per questo dico subito il mio grazie anche a nome della gente di Tirivyè!

Don Giuseppe

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Ciao Tiziana!
…Ho saputo dai miei genitori che la serata coi giovani talenti è stata proprio bella. Come dici tu, i soldi raccolti non sono la cosa più importante. Grazie per le nuove iniziative che avete già messo in cantiere. Sono d’accordo che si inizi a sostenere Haiti (ma senza dimenticare che continuiamo ad aiutare gli studenti in Zambia). In particolare, qui a Tirivyè, stiamo vedendo che non potremo aspettare troppo tempo per avviare la costruzione di una nuova scuola. Sarà un progetto di lunga durata che richiederà tanti sforzi e tante risorse. So che, anche da parte vostra, l’entusiasmo non manca. Ho già cominciato a cercare il terreno adatto per la scuola e per successivi sviluppi. La scorsa settimana ho iniziato a fare qualche ipotesi con un giovane ingegnere haitiano, per fare delle previsioni di massima.

Buon lavoro per i prossimi eventi!
Vi terrò aggiornati e proverò a mandare anche qualche foto, se la mia precaria connessione Internet lo permette.
Un saluto a tutti!

Don Giuseppe

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Ciao Tiziana!
Grazie per il contatto con gli altri amici che lavorano qui ad Haiti.
Ho già sentito parlare di loro, ma non c’è stata ancora occasione per incontrarli.
Per le foto… sto vedendo cosa posso fare.
Riguardo ai campi da gioco di Kanyama, non penso ci sia bisogno di inviare ulteriori aiuti. Ho sentito don Francesco e mi ha confermato di essere arrivato a buon punto, grazie ai contributi della Diocesi di Milano e di altri che, aggiunti a ciò che avete già mandato come Comitato, fanno una bella cifra. Possiamo allora concentrarci sulle borse di studio per gli studenti che non hanno ancora terminato e… lanciarci nella nuova avventura di una scuola per Tirivyè!

A presto!

Don Giuseppe